venerdì 28 dicembre 2007

Come scrivere un comunicato stampa e farsi pubblicare 

I giornalisti sono gente impegnata, si sa, sempre in lotta con il tempo e anche con lo spazio (a disposizione sul giornale). Farsi prendere in considerazione da loro non è la cosa più facile del mondo. Occorre avere qualcosa di interessante da dire, che faccia notizia.

Ogni comunicato stampa va quindi redatto in questa ottica, altrimenti, per quanto ben scritto, non sarà pubblicato.

Bisogna mettersi al posto del giornalista e abituarsi a pensare come lui.

Che cosa interessa alla gente, che cosa vuole leggere ?

E’ utile porsi alcune di queste domande:

che cosa rende la mia azienda diversa dagli altri ? In che cosa sono più in gamba dei miei concorrenti ? Ho dei progetti particolari che vorrei realizzare in futuro ? Ci sono episodi del passato, argomenti, dettagli che fanno colore, colpiscono l’attenzione ?

Una cosa che di solito piace a chi legge è quando le informazioni tecniche sono collegate ad avvenimenti concreti. Il contrasto risulta attraente, e permette a tutti di capire di che cosa si sta parlando, anche a chi non conosce il prodotto.

Per esempio se vendete con successo lavatrici in tutto il mondo, pubblicizzandone la centrifuga che raggiunge i 1000 giri al minuto, potete raccontare di quella volta che un cliente tedesco, di professione gommista, si è preso la briga, utilizzando uno strumento del mestiere, di misurare i giri. E vi ha scritto protestando, perché lui ne ha contati 980 !

Insomma l’informazione va sviluppata e confezionata in modo che parlando del vostro prodotto o della vostra attività in generale se ne possa trarre una storia interessante da leggere e, perché no, che si fa ricordare.

mercoledì 26 dicembre 2007

The Day After: miniguida d’emergenza per gestire il dopo citazione sui media  


Pensata per i piccoli imprenditori che vedono finalmente e con piacere la loro azienda citata in un articolo di giornale o in un servizio televisivo, in genere a carattere locale.

Bene, il momento è arrivato, il giornalista che ti aveva finora snobbato ti ha concesso un’intervista, ha pubblicato il tuo comunicato, ha citato la tua azienda e/o il tuo prodotto: sei sui giornali (o in televisione).

Adesso devi stare attento a non farti trovare impreparato, se non vuoi perdere gli eventuali contatti e vuoi sfruttare le opportunità che ti si offrono in questo momento di notorietà.

Un'apparizione sui media infatti serve a poco se non è seguita da una serie di azioni che possano concretizzarne il vantaggio.

Quindi, se non vuoi vanificare tutto questo, non considerarlo un punto di arrivo ma di partenza. Adesso che l’interesse del pubblico è concentrato su di te, devi saperlo gestire, altrimenti non solo lo perderai, ma sarà anche controproducente perché lascerai una sensazione di inconsistenza.

Per cominciare, aggiorna immediatamente il sito internet: avresti già dovuto farlo, ma se non ci hai ancora pensato corri subito ai ripari.

Non è il momento per i grandi restyling. Il tempo è poco, trovalo però per mettere a posto questi dati: indirizzo, numeri di telefono e fax, indirizzi e-mail devono essere assolutamente aggiornati. Se ti sei trasferito e nel sito ci sono ancora quelli vecchi, chiama il tuo webmaster e falli modificare immediatamente.

Se sei finito sui giornali perché hai lanciato un nuovo prodotto puoi far inserire nel sito un modulo specifico da compilare per avere ulteriori informazioni e/o per ricevere a casa un opuscolo informativo (se lo hai fatto preparare, altrimenti lascia perdere perché prima che sia pronto l’interesse eventuale sarà evaporato).

Fai in modo che chi scrive ottenga sempre una risposta. Possibilmente entro due giorni dalla richiesta, quindi non dimenticare di controllare assiduamente la posta elettronica. Va da sé che il personale incaricato di rispondere deve conoscere il prodotto a menadito e, se ci sono condizioni di vendita particolari previste per questo prodotto, deve esserne adeguatamente informato.

Se hai una sezione News che non aggiorni da prima del diluvio, farà una pessima impressione, inserisci almeno una/due notizie recenti, anche non importantissime, basta che la data sia vicina: il sito acquisterà subito un po’ di freschezza.

Informa tutti i tuoi dipendenti del fatto che l’articolo è stato pubblicato, acquista qualche copia in più del giornale da conservare, fa’ loro leggere l’articolo in modo che sappiano che cosa dice: se qualche esterno all’azienda dovesse citarlo eviterai l’effetto deleterio da caduta dalle nuvole.

Non sarebbe male inserire l’articolo nella sezione News sotto “dicono di noi”, in questo modo l’effetto si prolungherà nel tempo perché tutti quelli a cui sarà sfuggito lo potranno leggere sul sito internet anche in futuro.

Il segreto è farsi trovare pronti, per cui chi viene in contatto con l’azienda via internet, e-mail o telefonica dovrà avere l’impressione che tutti conoscono bene l’argomento e sanno rispondere con competenza, che l’azienda è preparata e che non è nuova a cose del genere.

Non sarebbe male infine sfruttare questa opportunità per fare un salto di qualità, cominciando a occuparsi di comunicazione in maniera organizzata e non sporadica. Ma questo è ancora un altro discorso...


lunedì 17 dicembre 2007

Un po' di comunicazione dalla provincia di Alessandria 

Di tanto in tanto mi piace tornare a occuparmi di iniziative di comunicazione della mia zona, l’alessandrino. Me ne danno l’occasione due inserzioni a piena pagina, pubblicate sul trisettimanale locale.


La prima è della Provincia di Alessandria, non nuova a iniziative del genere. Ne avevo precedentemente parlato nel primo post in assoluto pubblicato su questo blog. Questa volta, in collaborazione con la Regione Piemonte (ai lavori ha partecipato anche l'Anas), la Provincia acquista una mezza pagina per pubblicizzare - in un comunicato firmato dall'assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli, e dal presidente della Provincia, Paolo Filippi, una importante novità nella viabilità: l’apertura di un nuovo tratto della tangenziale , a lungo attesa. Approfittando nel contempo per ricordare i progetti in via di completamento.


L’altra è della Guala Closures S.p.A., la multinazionale vanto dell’industria alessandrina, che festeggia il recente trasferimento (“il nostro primo capodanno”) in una nuova, modernissima sede.
Come già l’anno scorso, anche questo Natale è per l’azienda occasione per ringraziare tutti i dipendenti e le loro famiglie e per augurare Buone Feste e uno splendido 2008 anche ai concittadini. Lo fa con un’intera pagina di giornale, per bocca del suo presidente e amministratore delegato, un sorridente Marco Giovannini. “Il nostro successo è frutto della cultura di questo territorio”. Una frase che riassume buona parte della filosofia della Guala Closures.

giovedì 13 dicembre 2007

Thyssen Krupp: un minuto di silenzio

Avevo pensato di scrivere un post sul crisis management, l'ambito più difficile e complesso con cui chi fa comunicazione d'azienda deve confrontarsi (anche se spera di non doverlo mai fare), e commentare la comunicazione di crisi adottata dalla Thyssen Krupp, i comunicati pubblicati sul loro sito.

Ma non me la sono sentita. Oggi, nel giorno dei funerali delle vittime, preferisco lasciare spazio al silenzio.

martedì 4 dicembre 2007

Public relations, actually, not marketing  

Chi si occupa di relazioni pubbliche in azienda avverte sovente la necessità di differenziare la propria area di competenza dal marketing, per evitare che la propria funzione ne sia assorbita, perdendo la sua identità e riducendosi a strumento di supporto dei programmi altrui.

Che cosa delle relazioni pubbliche non è assolutamente marketing ?

In quali situazioni si deve comunicare senza parlare di prodotti/servizi, target, posizionamento, canali di vendita, ma dell’azienda nel suo complesso ?

Ecco un elenco delle principali.

Le relazioni con le istituzioni pubbliche (Comune, Provincia, Regione, stato, enti territoriali, ecc). Qui si parla di come l’azienda si pone sul territorio, più o meno vasto, governato da una amministrazione, nel rispetto delle leggi e dei regolamenti, e del contributo che può apportare in termini di sviluppo economico, impulso all’occupazione, rispetto dell’ambiente, finalità sociali (per esempio la costruzione di un asilo nido aziendale aperto anche ai figli di non dipendenti).

Le relazioni con associazioni senza scopo di lucro. Per esempio associazioni di ambientalisti interessati allo sviluppo di programmi aziendali di salvaguardia dell’ambiente. Oppure associazioni di sostegno dell’handicap in cerca di fondi, che potrebbero contribuire al buon nome dell’azienda in certi ambienti. O ancora enti di formazione che possono inserire allievi per stage.

Le relazioni con i dipendenti. Ancora troppo spesso la comunicazione interna è trattata alla stregua di una cenerentola, come se il fatto che i dipendenti si trovino già “sul posto” rendesse superfluo dialogare con loro.

Le relazioni con le banche. La comunicazione della propria situazione economico-finanziaria è diventata ancora più importante dopo l’entrata in vigore degli accordi di Basilea 2, e quindi di parametri di concessione del credito bancario più rigorosi e obiettivi. Ne consegue la necessità di saper comunicare al meglio il proprio benessere economico.

Le relazioni con gli investitori. Queste riguardano più specificamente le aziende quotate in borsa, ma il succo non cambia: se l’azienda non dimostra chiaramente di avere una solida posizione economica gli azionisti potrebbero fare altre scelte.

Le relazioni con la stampa. Ovviamente quelle che non riguardano i prodotti/servizi offerti. Questa categoria comprende tutti quei comunicati stampa, interviste, contatti con i giornalisti, in occasione di avvenimenti aziendali di un certo tipo. A seconda dei casi sarà l’inaugurazione di una nuova filiale, il trasferimento presso una sede più grande, una joint venture in un altro paese, un cambio ai vertici aziendali, l’acquisizione dell’azienda da parte di un gruppo, ecc. Tutte quelle notizie che i giornalisti pubblicano perché di interesse per i lettori, anche se non (proprio perché non ?) comprendono la citazione che è appena stato lanciato l’aspirapolvere X.

Come si può vedere, la necessità di una differenziazione, almeno teorica, delle due discipline non è pura accademia, ma serve anche per ricordare alle aziende l’esistenza di questi ambiti delle relazioni pubbliche, importanti quanto spesso trascurati, fino a che non si è chiamati in causa da eventi esterni e ci si trova a doversene occupare senza aver costruito la giusta rete di relazioni.