martedì 16 ottobre 2007

I comunicatori: artisti o artigiani ? 


Il titolo del blog dovrebbe già anticipare come la penso. Ho deciso di chiamarlo L’Officina della Comunicazione (prima di accorgermi che esisteva un progetto con questo nome, dopo che una verifica su Blogger aveva escluso omonimie, ma senza controllare su Google, un errore che, lo ammetto, non si dovrebbe fare) perché mi piace l’idea che il lavoro del comunicatore d’azienda abbia molto in comune con quello che si svolge in un’officina o in un laboratorio artigianale.
Proficue relazioni con i pubblici influenti e, tramite queste, la realizzazione di un’immagine e di una reputazione aziendale positive, si costruiscono nel tempo, con tanta costanza e pazienza, limando qui, aggiungendo là, provando e rifacendo, finché non si approda a un risultato ottimale.
Quali sono quindi le qualità che un comunicatore d’azienda deve possedere ? Capacità strategiche ? Certo, ormai sappiamo che se non sono strategiche le relazioni pubbliche sono poco efficaci. Doti comunicative ? Altrimenti non avrebbe scelto questo lavoro. Guizzi di creatività ? Ovvio, se uno fa il copywriter in un’agenzia saranno anche utili, ma in azienda ? (tanto c’è l’agenzia).
E perché non anche pazienza (i risultati si vedono sul lungo termine, non stiamo mica parlando di pubblicità, che ha un impatto immediato), perseveranza (per tenere duro quando il management scalpita se non vede cambiare le cose abbastanza in fretta) perché se si abbandona il lavoro a metà va perso tutto quello che si è costruito fino a quel momento), cura dei dettagli a volte fino alla pignoleria, perché il lavoro non risulti sciatto. Non sono queste doti da artigiano - nel senso migliore e più elevato del termine ?
Credo che la maggior parte delle aziende abbiano più bisogno di gente con queste qualità, nei loro uffici Comunicazione, piuttosto che di personaggi capaci di colpi di genio ma anche di sregolatezze.

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